Il raffreddore e il Covid: arriva una scoperta sorprendente
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il raffreddore e il Covid: arriva una scoperta sorprendente

Coronavirus, Covid-19, Vaccino

Un’infezione da raffreddore riduce del 50% il rischio di Covid per 30 giorni. Lo rivela uno studio americano su 10.493 tamponi.

Con l’arrivo della stagione fredda, tornano anche i virus respiratori. In Italia si stimano fino a 16 milioni di casi influenzali per l’inverno 2025-2026, mentre i contagi da Covid-19 continuano a salire. Ma una recente ricerca americana ha fatto emergere un dato sorprendente: un semplice raffreddore potrebbe ridurre sensibilmente il rischio di contrarre il SARS-CoV-2 nel mese successivo.

Questa scoperta nasce da uno studio pubblicato sul Journal of Infectious Diseases, basato sull’analisi di oltre 10.000 tamponi nasali raccolti nell’ambito del progetto HEROS. Il focus è stato posto sulle interazioni tra i vari virus respiratori, in particolare tra rhinovirus (principale causa del raffreddore) e SARS-CoV-2.

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Covid – newsmondo.it

Un effetto protettivo contro il Covid: i numeri dello studio

I risultati parlano chiaro: chi aveva contratto un’infezione da rhinovirus nelle quattro settimane precedenti presentava un rischio dimezzato di infezione da Covid. Inoltre, nei casi in cui l’infezione si verificava comunque, il carico virale risultava in media quasi dieci volte più basso.

La spiegazione risiede nella risposta immunitaria delle vie respiratorie. L’infezione da rhinovirus attiva decine di geni antivirali, creando una sorta di “barriera molecolare” che ostacola l’ingresso e la replicazione di altri virus. I ricercatori hanno identificato l’attivazione di 57 geni, molti dei quali coinvolti nella produzione di interferoni, proteine chiave nella risposta innata. Questa reazione precoce rende le mucose respiratorie meno ospitali per il SARS-CoV-2.

Bambini più protetti: una questione di geni

Lo studio ha evidenziato anche un altro aspetto cruciale: i bambini risultano naturalmente più protetti. Nei partecipanti più giovani, i geni antivirali erano già attivi anche in assenza di infezioni recenti. Inoltre, i bambini avevano una probabilità 2,2 volte maggiore di contrarre il raffreddore rispetto agli adulti, mantenendo quindi costantemente “allenato” il loro sistema immunitario.

Questa maggiore reattività potrebbe spiegare perché il Covid si manifesti con forme meno gravi nei più piccoli. I ricercatori suggeriscono che questi dati potrebbero aprire nuove strade nella prevenzione, come l’uso di spray nasali o vaccini in grado di stimolare le difese locali.

Il raffreddore potrebbe rivelarsi un alleato inatteso nella lotta contro il Covid, almeno nel breve periodo. Una scoperta che invita a guardare con occhi nuovi le dinamiche tra virus respiratori.

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ultimo aggiornamento: 5 Ottobre 2025 13:02

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